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LA NASCITA DI SPORTFANTASY (1/2)
Verso la fine degli anni '80 un tranquillo ragazzo napoletano di 20 anni appassionato di calcio, per giocare con il suo sport preferito, inventò un qualcosa che a lui sembrava essere davvero divertente.
Armato di carta e penna (quaderni a quadretti piccoli, per l'esattezza, e almeno 3 penne di colore diverso) creò una Lega Calcio tutta sua, dove le squadre corrispondevano alle città italiane capoluogo di provincia. Ordinò quindi tutte le città in base al numero di abitanti (dati prelevati da un Atlante Geografico dell'epoca) e le 16 più popolose crearono la Serie A, le successive 20 la serie B e tutte le altre furono suddivise per creare i 3 gironi della serie C. Creò poi i calendari e quindi, domenica dopo domenica, assegnava le reti del campionato reale di Serie A alle squadre da lui create, calcolando quindi i risultati e aggiornando le classifiche. Una squadra segnava una rete quando nella Serie A reale realizzava un calciatore nato in quella provincia.
La cosa sembrava semplice, ma pian piano (in realtà ci vollero due-tre anni) cominciavano a risultare necessari degli accorgimenti per evitare che lo scudetto di questo calcio fantastico venisse assegnato ogni anno alla città di MILANO o a quella di ROMA, di gran lunga le più popolose.
Ecco allora la prima variante: MILANO resta Milano città, mentre INTER diventa la provincia di Milano; ROMA diventa i nati di Roma e provincia nei primi sei mesi dell'anno, mentre LAZIO prende i secondi sei mesi. La serie A passa a 18 squadre e l'equilibrio aumenta. Ogni anno vengono retrocesse tre città dalla A alla B, dalla quale ne salgono altrettante. La C non gioca con le giornate, ma passa alla B la squadra maggiormente realizzatrice per ogni girone (e ricordo che i goal in queste città erano davvero pochissimi!).
Non sto qui a puntualizzare tutta quella gestione (anche se devo ammetterlo... oggi riprenderei volentieri, anche se allora gli stranieri erano pochissimi mentre oggi imperversano!), e volerei subito alla primavera del 1993, anno in cui il nostro amico folle decide di coinvolgere un nutrito gruppo di suoi amici, di pari livello di passione calcistica, per organizzare una fantasfida particolare.
Il gioco cambia...
Ad ogni amico tramite sorteggio assegna tutti i calciatori nati in una particolare regione. L'amico deve poi crearsi una squadra di 11 calciatori da opporre agli 11 calciatori del suo avversario, sancito da un calendario creato appositamente.
I tempi sono maturi. Il divertimento è notevole.
Per la cronaca quell'anno vinse la PUGLIA e gli amici erano non più di 12. Forte del successo del gioco tra gli amici, con la maggior parte dei quali condivideva anche il classico campo settimanale di calcetto, nacque nell'estate dello stesso anno (1993) l'idea di organizzare qualcosa che desse una maggiore possibilità di scelta personale a ogni singolo proprietario di squadra.
Ed ecco allora il primo vero fantamercato per quello che oggi viene ricordato come 1° fantacampionato dall'intero gruppo. Da quell'anno ad oggi non si è mai smesso, e il numero dei partecipanti è sempre stato analogo al numero di squadre partecipanti della serie A reale, quindi 18 all'inizio poi diventati 20.
Verso la fine degli anni '80 un tranquillo ragazzo napoletano di 20 anni appassionato di calcio, per giocare con il suo sport preferito, inventò un qualcosa che a lui sembrava essere davvero divertente.
Armato di carta e penna (quaderni a quadretti piccoli, per l'esattezza, e almeno 3 penne di colore diverso) creò una Lega Calcio tutta sua, dove le squadre corrispondevano alle città italiane capoluogo di provincia. Ordinò quindi tutte le città in base al numero di abitanti (dati prelevati da un Atlante Geografico dell'epoca) e le 16 più popolose crearono la Serie A, le successive 20 la serie B e tutte le altre furono suddivise per creare i 3 gironi della serie C. Creò poi i calendari e quindi, domenica dopo domenica, assegnava le reti del campionato reale di Serie A alle squadre da lui create, calcolando quindi i risultati e aggiornando le classifiche. Una squadra segnava una rete quando nella Serie A reale realizzava un calciatore nato in quella provincia.
La cosa sembrava semplice, ma pian piano (in realtà ci vollero due-tre anni) cominciavano a risultare necessari degli accorgimenti per evitare che lo scudetto di questo calcio fantastico venisse assegnato ogni anno alla città di MILANO o a quella di ROMA, di gran lunga le più popolose.
Ecco allora la prima variante: MILANO resta Milano città, mentre INTER diventa la provincia di Milano; ROMA diventa i nati di Roma e provincia nei primi sei mesi dell'anno, mentre LAZIO prende i secondi sei mesi. La serie A passa a 18 squadre e l'equilibrio aumenta. Ogni anno vengono retrocesse tre città dalla A alla B, dalla quale ne salgono altrettante. La C non gioca con le giornate, ma passa alla B la squadra maggiormente realizzatrice per ogni girone (e ricordo che i goal in queste città erano davvero pochissimi!).
Non sto qui a puntualizzare tutta quella gestione (anche se devo ammetterlo... oggi riprenderei volentieri, anche se allora gli stranieri erano pochissimi mentre oggi imperversano!), e volerei subito alla primavera del 1993, anno in cui il nostro amico folle decide di coinvolgere un nutrito gruppo di suoi amici, di pari livello di passione calcistica, per organizzare una fantasfida particolare.
Il gioco cambia...
Ad ogni amico tramite sorteggio assegna tutti i calciatori nati in una particolare regione. L'amico deve poi crearsi una squadra di 11 calciatori da opporre agli 11 calciatori del suo avversario, sancito da un calendario creato appositamente.
I tempi sono maturi. Il divertimento è notevole.
Per la cronaca quell'anno vinse la PUGLIA e gli amici erano non più di 12. Forte del successo del gioco tra gli amici, con la maggior parte dei quali condivideva anche il classico campo settimanale di calcetto, nacque nell'estate dello stesso anno (1993) l'idea di organizzare qualcosa che desse una maggiore possibilità di scelta personale a ogni singolo proprietario di squadra.
Ed ecco allora il primo vero fantamercato per quello che oggi viene ricordato come 1° fantacampionato dall'intero gruppo. Da quell'anno ad oggi non si è mai smesso, e il numero dei partecipanti è sempre stato analogo al numero di squadre partecipanti della serie A reale, quindi 18 all'inizio poi diventati 20.
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